Il caso. Basta scherzi, tirate fuori la vera Miss Helsinki con gli occhi dell’aurora boreale – pubblicato su Barbadillo.it

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Dai, adesso potete dirlo. L’epifania tutte le feste si porta via e si apre il carnevale. E a carnevale ogni scherzo vale. Anche quelli bastardi. Adesso potete dirlo che la nuova elezione di miss Helsinki, diciannovenne di origini nigeriane, è uno scherzetto per vedere se siamo ancora reattivi dopo il periodo di sbronze e panettoni, se i sensi non si sono annebbiati, se i botti di capodanno non ci hanno compromesso la funzionalità visiva e se abbiamo ancora quel tanto di vivacità mentale che basta ad accorgersi se ci siamo svegliati femmine o maschi, cani o gatti, uomini o caporali. Una specie di test di reattività. Come i computer, quando ti propongono quei calcoletti interessanti prima di farti entrare nella tua posta e si scusano: “Devo verificare che tu non sia un robot”. Buontemponi.

Be’, non siamo dei robot. Ci vediamo ancora discretamente. E poi, anche alla luce di una candela o della fiamma del gas in cucina uno avrebbe formulato all’istante un giudizio chiaro e distinto sulla signorina che avete scelto per il vostro scherzetto. Anche Goethe, quando faceva gli esperimenti nei campi alla luce della luna piena, avrebbe fatto un salto tra i ciuffi di erbe selvatiche e le civette.

E d’accordo che l’America è la guida di tutto e che per anni abbiamo contemplato una first lady che non era esattamente un fiore da cogliere – però lì eravamo in politica e qui a un concorso di bellezza, lì c’erano equilibri da mantenere e discorsi di rinnovamento e voglia di esotico eccetera eccetera.

E d’accordo che per anni l’avete menata con l’estetica del brutto, il paradosso, la grazia imperfetta e i cavoli a merenda, e vi piace così tanto strappare un’esclamazione dalla bocca degli osservatori, a prescindere dal fatto che l’esclamazione sia una parolaccia.

E d’accordo che volete dimostrarci giorno dopo giorno che è tutto relativo, anche le stagioni atmosferiche o un organo sessuale (chissà, magari, visto da un’altra angolazione, può essere considerato un muscolo adduttore della gamba arrivato lì non si sa come).

E d’accordo che la lotta per la sopravvivenza è dura per tutti, viviamo in una giungla, e volevate trovare un simbolo efficace per parlarne al mondo.

Ma, francamente, siete andati un po’ al di là. Più che uno scherzo, avete messo in piedi un palese non-sense, divertente fino a un certo punto.

Dobbiamo ripartire, affrontare le sfide del nuovo anno, armarci di buona volontà. Già ci siamo fatti cattivo sangue con le babbeaggini de Il volo e i fan cretini di Dolce&Gabbana, che li criticano perché scelti da Melania Trump. In questa giostra nevrotica della globalizzazione, i punti fermi ci fanno felici. Hanno quel sapore un po’ retrò che ci fa stare bene.

Quindi, decidetevi. Tirate fuori la vera miss, quella finlandese, quella color della neve, con le tende Marimekko nella cameretta e le pelli di renna, quella che non soffre il freddo e mangia salmone e pane di segale, con i capelli lisci come una canna da pesca e gli occhi da aurora boreale. E non parliamone più.

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